Cantarelli 1876, nella storia del Parmigiano Reggiano

L’antica tradizione del Parmigiano Reggiano si tramanda di generazione in generazione. Questo alimento è frutto del suo terroir e viene prodotto con cura e passione… aiuta a migliorare l’efficienza del nostro sistema immunitario e non solo, il suo sapore indistinguibile lo rende un’eccellenza.

LA STORIA DEL PARMIGIANO REGGIANO

Nel Medioevo i monaci cistercensi e benedettini, spinti dalla ricerca di un formaggio in grado di durare nel tempo, furono i primi produttori: grazie al sale proveniente dalle saline di Salsomaggiore e al latte delle vacche allevate nelle grangie, le aziende agricole dei monasteri, ottennero un formaggio dalla pasta asciutta e dalle grandi forme, adatto alle lunghe conservazioni.

LA PRODUZIONE

Oggi, il Parmigiano Reggiano è prodotto esclusivamente nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna a sinistra del fiume Reno e Mantova a destra del fiume Po. L’alimentazione degli animali è curata nel rispetto di un regolamento che impedisce l’uso di foraggi insilati, alimenti fermentati e farine di origine animale.

Ma come avviene la preparazione di questa prelibatezza?

Il latte del mattino e della sera precedente vengono versati nelle tipiche caldaie di rame a forma di campana rovesciata. Per ogni forma di Parmigiano Reggiano occorrono circa 550 litri di latte. La coagulazione del latte avviene lentamente e naturalmente grazie all’aggiunta di caglio e del siero innesto ottenuto dalla lavorazione del giorno precedente e ricco di fermenti lattici naturali. La cagliata viene frammentata dal maestro casaro in minuscoli granuli grazie ad un antico attrezzo detto spino. La cottura raggiunge i 55 gradi centigradi. I granuli caseosi precipitano sul fondo della caldaia formando un’unica massa. Dopo circa cinquanta minuti il casaro estrae la massa caseosa che darà vita a due forme gemelle. Tagliato in due parti e avvolto nella tipica tela di lino, il formaggio viene immesso in una fascera che gli darà la sua forma definitiva

LA FAMIGLIA CANTARELLI: I PIONIERI NELLA TRADIZIONE E NELLA DIFFUSIONE DEL PARMIGIANO REGGIANO

I Cantarelli di Sant’Ilario d’Enza furono pionieri nell’esportazione di formaggi in Sud America e Stati Uniti alla fine dell’800 e inizio ‘900, grazie a Massimiliano e suo figlio.

Dopo quasi 150 anni, oggi Cantarelli 1876 è inserito nel registro dei marchi storici di interesse nazionale. Il successo del presente affonda le sue radici nell’esperienza del passato: da sei generazioni la famiglia Cantarelli tramanda l’arte dell’affinamento, il quale segreto sta non solo nei gesti e nel tempo della stagionatura, ma anche nello spazio.

Tra il 1950 e il 1980, Bruno Cantarelli contribuì a un’ulteriore espansione internazionale, combinando abilità commerciale e conoscenza del territorio. Oggi l’azienda è guidata dal figlio Massimiliano e dai suoi discendenti, giunta alla sesta generazione, mantenendo la produzione di formaggi eccellenti con una stagionatura tradizionale nei magazzini in pietra del 1800.

L'ARTE DI PRODURRE L'ECCELLENZA

Ancora oggi affiniamo le migliori forme di Parmigiano Reggiano nelle nostre cantine edificate alla fine dell’Ottocento. Le spesse mura di pietra permettono di mantenere un naturale equilibrio di temperatura e umidità, e di ottenere quindi una stagionatura naturale, durante la quale il formaggio espelle lentamente l’umidità in eccesso e il siero residuo della lavorazione, al ritmo delle stagioni. Questo particolare microclima ci consente di seguire la stagionatura senza l’utilizzo di tecniche di controllo della temperatura, esaltando i sapori più autentici del Parmigiano Reggiano. Inoltre, questo processo ci permette di ottenere anche un prodotto dalla crosta molto sottile, ottenendo un aroma intenso ed una maggiore resa.
 
« Il nostro Parmigiano Reggiano ha un sapore, aroma e fragranza autentici, come d’antica tradizione. Nei nostri magazzini, affiniamo le migliori selezioni delle varietà Vacche Rosse, Bruna Alpina, Prodotto di Montagna e Biologico.  L’utilizzo di una ricercata tecnologia di conservazione garantisce che gli aromi e le fragranze di questo tipo di stagionatura vengano preservati nel tempo, anche dopo il taglio. Il prodotto viene infatti lavorato senza alcun shock termico, che avviene nei normali processi di confezionamento. Il tipo di packaging utilizzato mantiene il formaggio sottovuoto attraverso una barriera impenetrabile di alluminio contro luce e aria, che ci consente di garantire una shelf life di 2 anni. Questa confezione salva-freschezza permette inoltre una lunga conservazione in ambiente refrigerato, anche dopo l’apertura. »